ROSSOCORALLO

“Arte sublimità del creato,

Sensibilità umana,

Incantesimo del bello,

Applicazione dell’etica sentimentale

Manualità e cultura applicata

Arte...

Continuazione della vita

Millenaria meta dell’umano

Scienza di tutte le arti.”


Gioielleria Platimiro Fiorenza
L’ARTE DEL CORALLO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Grazie alla Mostra Personale dedicata a Platimiro Fiorenza la città di Trapani rende omaggio a un grande maestro capace di rinnovare l’arte antica del corallo. La mostra “Platimiro Fiorenza. Rosso Corallo tra Sogno e Materia” intende approfondire la conoscenza del territorio trapanese alla ricerca dell’identità di un luogo, che sa raccontare attraverso i manufatti la tradizione artistica della lavorazione del corallo, da sempre caratterizzante la città di Trapani.
In occasione di tale prestigioso evento viene presentato al pubblico un importante corpus di raffi- nati manufatti realizzati dal maestro d’arte trapanese Platimiro Fiorenza, tra gli ultimi artigiani di una lunga tradizione, che tiene alta l’attenzione per la cultura del corallo. Fedelissimo amatore della sua arte, Fiorenza nel corso di una carriera lunga una vita alimenta e infonde linfa vitale alla tradizione di quest’arte mai spentasi nel territorio trapanese, trasferendola nell’animo di tanti giovani. 
La ricerca di Fiorenza si inserisce egregiamente nella straordinaria tradizione del corallo in cui si distinsero gli artigiani trapanesi, che ben presto divennero abilissimi “scultori”, specializzati nell’incastonatura di piccoli coralli su pregevoli oggetti sacri e di uso domestico. Le testimonianze documentarie rivelano che a Trapani le origini del fenomeno artistico legato alla lavorazione del corallo risalgono al XV secolo, raggiungendo massimi livelli tra il XVI e il XVIII secolo e facendo primeggiare la città nel mondo grazie all’attività di botteghe artigiane specializzate nella realizzazione di oggetti sacri come capezzali e acquasantiere, e di oggetti di uso domestico come vassoi, zuccheriere, lampadari, paliotti, sculture, presepi e naturalmente gioielli.
Grazie all’attività di un maestro e artigiano come Platimiro Fiorenza, nonostante la crescente concorrenza internazionale, capace di minacciare tale antica tradizione, è ancora possibile ammirare un patrimonio artistico che affonda le proprie radici nel passato, ma che vive del contemporaneo aprendosi alle sperimentazioni e alle innovazioni del suo tempo.
Come un antico stratega lotta quotidianamente nella vita e nell’arte per custodire e tramandare agli allievi, e non solo, la perizia tecnica con cui le sue abili mani creano opere autentiche e di grande originalità. Figlio d’arte, Platimiro Fiorenza si avvicina all’arte del corallo a soli sette anni grazie al padre artigiano orafo corallaro e attira l’attenzione del maestro scultore e pittore trapanese Domenico Li Muli, spaziando tra le diverse espressioni artistiche della pittura, la scultura, il restauro e la poesia. Negli anni ’70 partecipa a numerose manifestazioni artistiche come le mostre di pittura della Salerniana ed è protagonista di mostre personali presso importanti istituzioni trapanesi.
Tale poliedricità e curiosità hanno portato Fiorenza a varcare i confini dell’isola, a trasferirsi a Milano, dove stabilisce un rapporto di collaborazione con il grande scultore Giò Pomodoro, e a prendere parte a manifestazioni internazionali in occasione delle quali il suo talento viene valorizzato attraverso premi e attestati di benemerenza. Le opere di Fiorenza si trovano presso prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui citiamo almeno la Cattedrale di Monreale e i Musei Vaticani; ricordiamo anche le opere commissionate per Sua Santità Giovanni Paolo II e i Misteri di Trapani.
La ricerca di Fiorenza si inserisce egregiamente nella straordinaria tradizione del corallo in cui si distinsero gli artigiani trapanesi, che ben presto divennero abilissimi “scultori”, specializzati nell’incastonatura di piccoli coralli su pregevoli oggetti sacri e di uso domestico. Le testimonianze documentarie rivelano che a Trapani le origini del fenomeno artistico legato alla lavorazione del corallo risalgono al XV secolo, raggiungendo massimi livelli tra il XVI e il XVIII secolo e facendo primeggiare la città nel mondo grazie all’attività di botteghe artigiane specializzate nella realizzazione di oggetti sacri come capezzali e acquasantiere, e di oggetti di uso domestico come vassoi, zuccheriere, lampadari, paliotti, sculture, presepi e naturalmente gioielli.
Grazie all’attività di un maestro e artigiano come Platimiro Fiorenza, nonostante la crescente concorrenza internazionale, capace di minacciare tale antica tradizione, è ancora possibile ammirare un patrimonio artistico che affonda le proprie radici nel passato, ma che vive del contemporaneo aprendosi alle sperimentazioni e alle innovazioni del suo tempo.
Ospita la mostra un contenitore d’arte d’eccezione, il Museo Torre di Ligny, antica fortezza all’estremità occidentale della città e avamposto del centro storico trapanese, la cui posizione estrema e unica fra due mari si rivela in armoniosa rima con la preziosa eccentricità dei materiali delle opere destinate all’esposizione.
Platimiro Fiorenza, definito “come autentico esempio di laboriosità e continuatore della migliore tradizione artigianale trapanese”, resta un unicum nella storia, nell’arte e nella tecnica di lavorazione e rielaborazione del pregiato corallo, di cui si serve con immensa perizia e con risultati di grande modernità nell’ambito della tradizione. Appunto fra tradizione e innovazione.

Cristina Costanzo

Comunicato stampa

“ROSSOCORALLO - TRADIZIONE E INNOVAZIONE"

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